Il mio gorilla interiore
Alla ricerca della propria energia animale
di Alessandra Di Minno
Quante volte ci sarà capitato da bambini di giocare a quel gioco che chiedeva: se tu fossi un animale che animale saresti? Allora lo facevo come gioco puro, senza pormi minimamente la questione del perché mai scegliessi sempre il delfino. C’è da dire che ogni volta che mi è capitato di vederne dal vivo mi sono commossa alle lacrime per la bellezza e la grazia di un animale che fa tali danze nell’acqua con la gioia che forse, allora, sognavo di avere.
Sono giorni che “studio” le origini dell’universo e la preistoria coi miei figli, che ci si avvicinano per la prima volta e mi danno modo di tornarci anche io, con una prospettiva nuova.
Ancora una volta mi soffermo a riflettere sull’intima connessione tra l’Essere Umano e tutto ciò che è vivente. Siamo figli della stessa trasformazione cellulare che in milioni di anni si è evoluta in specie e forme molto diverse. Le vibrazioni profonde del nostro corpo sono le vibrazioni che animano l’universo, ogni sua forma vivente, lo espandono e lo contraggono, un ritmo di sempre, vitale e armonico. Così comprendo meglio perché nel tempo, e soprattutto da quando mi sono accostata alla Bioenergetica, non ho avuto più bisogno di quel gioco perché si palesassero altri “animali” che oggi chiamo i miei “animali interiori”.
Sono onesta nel confessare che non bado ad alcuna pretesa di “scientificità” ma attingo alla mia esperienza profonda e la condivido: man mano che ho acquisito un maggiore contatto con la mia dimensione corporea ed energetica, man mano che questo contatto ha permesso di fluire maggiormente dentro le esperienze, è possibile per me entrare in contatto con l’energia animale che probabilmente ha la vibrazione più simile allo stato in cui mi trovo.
Ed eccomi al gorilla.
Nella foto in alto guarda con occhi di cucciolo e ne sorrido per quanto simili siamo, tolto qualche pelo di troppo… Ma il gorilla che conosco, e che a volte emerge dentro me, è un gorilla maschio alfa, un soggetto dal forte controllo del proprio territorio, dallo sguardo intenso e chiaro nel suo messaggio di potere. Un gorilla che si è preso la briga, probabilmente da un certo punto della mia infanzia, di mettersi tra me bambina e il mondo quando appariva in qualche modo minaccioso. Adesso che lo riconosco, lo sento, lo mimo col corpo con tanta facilità, sentendomici bene come fossero panni miei, ritrovo quell’energia che già allora sentivo.
Poco tempo fa mi sono ritrovata a un metro da un gorilla maschio adulto (c’era un vetro che ci separava… era il bellissimo BioPark di Valencia) e lo sguardo tra noi è un’esperienza che mai scorderò, un contatto intimo che connetteva la mia con la sua energia.
Eccolo il mio di Gorilla, un battito di cuore diverso, un ritmo del respiro aumentato, uno scorrere di adrenalina che mi carica e mi fa sentire forte. Uno sguardo silenzioso, che comunica dritto negli occhi altrui, per definire distanze, quelle sentite giuste e possibili. E ancora: un coraggio senza tentennamenti, che fa compiere ogni gesto con presenza e passo pesante, i piedi, le zampe nella Terra, l’incedere sicuro quando la mèta è chiara davanti. È così che il Gorilla maschio alfa protegge e rappresenta il suo gruppo, nella sua animalità e nella mia traduzione umana.
Capita, altre volte, lasciando la voce emergere spontaneamente, che io ritrovi versi animali che nascono da dentro, che mi connettono con quell’energia specifica che ogni specie di animale porta con sé. Il miagolio del gatto quando incontra un simile e se la raccontano, più o meno gentilmente, o quello del gatto in amore, quel richiamo pieno di vita e di passione.
Ma ancora. In un momento di meditazione e di riposo, dopo avere danzato per conto mio, l’immagine di un leone fiero e calmo, sdraiato nella savana. Un pianto commosso, una preghiera di gratitudine per un fratello vivente, animale, dall’altra parte del mondo, che mi portava la sua calma radicata e fiera.
Così, dialogo con il Regno Animale. Con quella intima connessione che portiamo dentro e che possiamo trovare modo di lasciare emergere per gustare ancor più l’energia che veicola. Se pensiamo a quanto gli Animali siano liberi, nella loro dimensione naturale, in una autoregolazione armonica con la vita, diamo a noi stessi la possibilità di ritrovare questa naturalità che perdiamo in prevalenza per il modo di condurre la vita che abbiamo. La nostra civilizzazione, con quello che ha portato di evolutivo ed espansivo, ci ha fatto perdere il contatto con l’origine e con la Terra, con il corpo animale che silenziosamente continua il proprio percorso evolutivo. Limitato per certi aspetti rispetto a noi Umani, ma fedele all’armonioso legame con l’universo.
Così il lavoro su di sé prende pieghe anche di questo tipo. Non si tratta di ricorrere a tecniche o effetti pseudo-magici indotti da qualcuno di esperto. Si tratta di entrare in contatto semplicemente con la propria dimensione e vibrazione corporea e lasciare che accada.Oppure si tratta di affinare la capacità di riconoscere le nostre affinità in certi tratti caratteriali con quello o quell’altro Animale per poterlo esprimere più pienamente, per poterlo gestire qualora prenda il sopravvento (il mio Gorilla non sempre mi fa un gran servizio…) o incoraggiare se libera parti inedite di noi.