Margot e Matisse
Curiose e giocherellone: due volpi in vacanza
Vi ricordate la volpe e l’uva? o il gatto e la volpe? o la volpe del piccolo principe?
Be’… dimenticateli.
Questa volpe vive in un campeggio del sud della Corsica, a Punta Chiappa. Ha un compagno di giochi e avventure con il quale di notte scorrazza in lungo e in largo per la spiaggia, saltando tra una barchetta e un catamarano, la lunga coda pelosa guizzante fra i cespugli… noncuranti degli stupefatti spettatori, rimasti alle favole di Esopo e a Pinocchio e non abituati a vedere questi animaletti nelle vesti di cuccioli giocherelloni.
Ma la volpe in questione ama proprio scherzare. E sempre di notte si avvicina ai bungalow del campeggio in cerca di bocconcini ghiotti. Se non ne trova, si diverte a fare i dispetti. Prima ci ha rubato una scarpa, poi ha masticato una pinna, infine ha cercato di portarsi via un retino. Deve essere un’amante della pesca o appassionata di subacquea.
Quel che è certo, è che non teme l’uomo. Anzi, fa la spavalda e, se la si lasciasse fare, entrerebbe in casa senza fare complimenti. Quando ci permettiamo di sottrarle altri possibili bottini lasciati sui gradini del terrazzino, ci guarda con il suo musino appuntito e gli occhi furbetti, come per dire “Ma come? Non mi fate giocare con voi?”.
Così prende avvio un appuntamento quotidiano: per tutta la settimana la volpina, che abbiamo soprannominato Margot, viene a trovarci all’ora di cena, al crepuscolo, e noi le abbiamo preparato una ciotolina con dell’acqua e un’altra con un po’ di carne trita. E la seconda sera ha chiamato il suo compagno, che abbiamo chiamato Matisse, per far partecipare anche lui al banchetto. Lei sembra essere di casa, sale i gradini fino al terrazzo e ci guarda fisso, senza timore.
Una sera non siamo pronti all’appuntamento: stiamo giocando a minigolf e alla decima buca… eccola lì, seduta in mezzo al percorso, come se fosse a venuta a chiamarci. “Insomma… è ora di cena. Che ci fate qui? Dovreste essere nel vostro bungalow!” pare volerci comunicare.
Certo, come spesso accade tendiamo ad antropomorfizzare gli animali. “Effetto Disney”, lo chiama qualcuno. Cogliamo nei movimenti, nei gesti, nei versi che fanno queste due volpine un’intenzione, una volontà, un senso umani. E ci piace immaginare che abbiano deciso di avere con noi un rapporto speciale,
Così, quando arriva l’ultimo giorno di vacanza, pensiamo che quella sera non ci troveranno più. E lasciamo per loro, nascoste nei cespugli intorno al bungalow, alcune ciotoline con l’acqua: non si sa mai. Ci siamo affezionati a loro e… in qualche modo vorremmo essere ricambiati. Come accade con i nostri animali domestici, investiamo su di loro proiettando il nostro bisogno di relazione. “Chissà, forse l’anno prossimo, se torniamo là, le ritroveremo…”.
Queste volpi, scopriamo dai responsabili del villaggio, di fatto sono un po’ delle mascotte del posto: vivono nella vasta area di macchia mediterranea che copre Punta Chiappa, nel sud-est della Corsica, e sono abituate alla presenza umana del villaggio naturista che occupa gran parte dell’area. Insieme a loro ci sono anche cinghialini selvatici che di notte grufolano tra i cespugli, anche loro forse in cerca di resti di cibo.
Non solo: quest’anno, ci hanno raccontato, le due volpi hanno avuto tre cuccioli. L’anno prossimo, dunque, oltre a Margot e Matisse, ci saranno anche loro. E come la volpe del piccolo principe che voleva essere addomesticata… ci ricorderanno che l’essenziale è invisibile agli occhi.