In difesa del bambino
La psicanalista anti-psicanalisi che ha studiato i traumi dell’infanzia
Alice Miller (1923-2010) è una psicologa, psicoanalista e saggista polacca. Si è occupata prevalentemente di psicologia dell’età evolutiva e degli esiti negativi che gli abusi inflitti ai bambini, in particolare all’interno della famiglia, comportano nella crescita e nell’età adulta.
Nata in Polonia nel 1923, è emigrata in Svizzera subito dopo la seconda guerra mondiale, nel 1946, conseguendo la laurea e il dottorato in filosofia, psicologia e sociologia a Basilea nel 1953, per poi formarsi come psicoanalista a Zurigo. Dopo circa vent’anni di pratica come psicoanalista, nel 1980 ha abbandonato l’attività terapeutica per dedicarsi alla scrittura e la sua riflessione critica sulla psicoanalisi l’ha portata nel 1988 ad abbandonare la Società Internazionale di Psicoanalisi.
Secondo la Miller, infatti, il metodo psicoanalitico, anziché incoraggiare e sostenere i pazienti nella ricerca dei traumi all’origine dei disturbi della propria personalità, evita di affrontare la verità su questi traumi, che molto spesso risiede nella storia familiare del paziente e negli abusi da esso subiti nell’infanzia. Lo stesso Freud avrebbe utilizzato in questo modo la psicoanalisi innanzitutto su se stesso.
La critica della Miller ne colpisce alcuni dei punti chiave: dal metodo delle associazioni libere alla sessualità infantile, dal complesso di Edipo alla pulsione di morte: concetti che svolgono una funzione di offuscamento della verità, impedendo ai pazienti di rivivere i sentimenti provati durante l’infanzia, unica via per incontrare il proprio vero Sé, e al terapeuta di sentire empaticamente il bambino sofferente che si cela dietro le parole del paziente.
Alice Miller è stata una “voce fuori dal coro”, capace di opporsi a una tradizione psicanalitica che si rifaceva alla visione freudiana dei bambini come “perversi polimorfi” ed era riottosa ad accettare l’idea, da lei invece ampiamente dimostrata, che gran parte degli abusi psicologici e fisici subiti nell’infanzia siano dovuti ai genitori e in senso lato alla cerchia familiare.
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Ho conosciuto Alice Miller attraverso i suoi libri, documentati e pieni di passione, che sono una pietra miliare per chi si occupa non solo dello sviluppo del bambino, ma più in generale per chi offre relazioni d’aiuto, e avendo a che fare con le storie dei clienti o dei pazienti si trova a confrontarsi con il dolore di chi ha subito esperienze traumatiche. Per me sono stati fonte di grande ispirazione.
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Bibliografia
– Il dramma del bambino dotato e la ricerca del vero sé, Bollati Boringhieri, Torino 1985-2008
– La persecuzione del bambino. La radice della violenza, Bollati Boringhieri, Torino 1987-2008
– Il bambino inascoltato. Realtà infantile e dogma psicanalitico, Bollati Boringhieri, Torino 1989-2010
– La chiave accantonata, Garzanti, Milano 1993
– La fiducia tradita. Violenza e ipocrisie nell’educazione, Garzanti, Milano 1991-1995
– Le vie della vita. Sette storie, Garzanti, Milano 1998
– L’infanzia rimossa. Dal bambino maltrattato all’adulto distruttivo nel silenzio della società, Garzanti, Milano 1999
– Il risveglio di Eva. Come superare la cecità emotiva, Raffaello Cortina 2002
– La rivolta del corpo. Come superare i danni di un’educazione violenta, Raffaello Cortina, 2005
– Riprendersi la vita. I traumi infantili e l’origine del male, Bollati Boringhieri, Torino 2009