Il padre spirituale del Tibet
Premio Nobel per la Pace, testimonia l’amore universale
“Non ho alcun miracolo da offrirvi. Francamente sono piuttosto scettico nei confronti di coloro che affermano di possedere poteri miracolosi. Però, attraverso l’addestramento della mente e grazie a uno sforzo costante, possiamo cambiare le nostre percezioni e attitudini mentali. E questo può realmente fare la differenza nelle nostre vite”.
Tenzin Gyatso, il XIV Dalai Lama, è la massima autorità spirituale del popolo tibetano (avendo rinunciato a esserne anche il leader politico), ma anche uno dei più grandi maestri spirituali contemporanei e dei più significativi rappresentanti del dialogo tra i popoli, come tale insignito, nel 1989, del premio Nobel per la pace.
Nato in Tibet a Takstern nella provincia dell’Amdo (nei pressi del confine con la Cina) il 6 luglio del 1935, all’età di tre anni e mezzo è stato riconosciuto quale reincarnazione del precedente XIII Dalai Lama. I Dalai Lama sono ritenuti la manifestazione del Buddha della Compassione (Cenresig in tibetano e Avalokitesvara in sanscrito), che decidono di rinascere per guidare alla felicità quanti più esseri senzienti possibile, senza distinzione di sesso, religione, etnia.
Divenuto monaco buddhista nell’ordine religioso di Lama Tzong Khapa, la cosiddetta scuola dei berretti gialli, e compiuti gli studi in scienze, matematica, inglese, filosofia, a soli quindici anni, nell’ottobre del 1950, Tenzin Ghiatzo si trova ad assumere il pieno potere temporale del paese quando la Cina comunista invade il Tibet. Dopo nove anni di inutili tentativi per cercare una soluzione politica con i cinesi, di fronte all’ennesimo massacro da loro compiuto nel marzo del 1959 è costretto a fuggire da Lhasa, seguito da più di 100.000 profughi. Dopo un drammatico viaggio arriva in India, dove ottiene asilo politico.
Dal 1960 Tenzin Ghiatzo vive a Dharamsala nell’India settentrionale, che è sede del governo tibetano in esilio e dove svolge un’instancabile attività in difesa dei diritti del suo popolo e della cultura tibetana, tenendo fede alla politica della non-violenza e della compassione.
Attento osservatore della cultura occidentale, il Dalai Lama ha tra l’altro promosso i simposi Mind and Life, una serie di incontri interculturali con eminenti scienziati occidentali, il primo dei quali, dedicato alla scienza cognitiva moderna, si è svolto nell’ottobre 1987 a Dharamsala. Da allora se ne sono svolti molti altri, non solo a Dharamsala ma anche in altre città del mondo, con cadenza annuale (www.mindandlife.org).
Per ulteriori informazioni sulla sua vita e opera: www.dalailama.com
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Ho conosciuto il Dalai Lama in occasione di alcune sue visite a Milano, quando ha tenuto giornate di insegnamenti, dal 1999 a oggi, e ho avuto la fortuna di poterlo intervistare come giornalista, apprezzandone l’amorevolezza, la pazienza e lo humour. Così come è stato interessante e persino commovente poter parlare con lui del suo Paese, il Tibet, in cui sono stata nell’agosto del 2000.
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Bibliografia
Moltissimi i libri tradotti in italiano che contengono insegnamenti del Dalai Lama e interviste curate da numerose personalità della cultura di varie parti del mondo: ne segnaliamo solo alcuni.
La via della liberazione. Insegnamenti fondamentali del Buddismo tibetano, Pratiche editrice, Milano 1998, traduzione di Luca Fontana da The Way to Freedom, Awakening the Mind, Lightening the Heart, The Joy of Living and Dying in Peace, 1994-1996.
L’arte della felicità, con Howard C. Cutler, Mondadori, Milano 2000, traduzione di Laura Serra da The Art of Happiness, 1998
Parole dal cuore. Il buddismo e la pratica della compassione, a cura di Nicola Vreeland, Sperling & Kupfer, Milano 2001, traduzione di Piero Verni da An Open Heart, 2001
La strada che porta al vero. Come praticare la saggezza nella vita quotidiana, a cura di Jeffrey Hopkins, Mondadori, Milano 2002, traduzione di Roberto Cagliero da How to Practice
La coscienza dello spirito, a cura di Zara Houshmand, Robert B. Livingston e B. Alan Wallace, Rizzoli, Milano 2003, traduzione di Genevienne Pecunia e Tea Pecunia Bassani da Consciousness at the Crossroads, 1999 (da Mind and Life II)
Emozioni distruttive. Liberarsi dai tre veleni della mente: rabbia, desiderio e illusione, a cura di Daniel Goleman, Mondadori, Milano 2003, traduzione di Roberto Cagliero da Destructive Emotions (da Mind and Life VI)