Le tecniche “attive”
Bisogna rilassare il corpo per poter rilassare la mente
La possibilità di acquietare la mente e di rilassare tutto il sistema comincia in realtà dal rilassamento corporeo, e per questo la prima cosa che possiamo fare, prima di cominciare a meditare, è utilizzare gli esercizi che abbiamo visto, di bioenergetica e non solo: respirazione, molleggio, esercizi espressivi e di scarica, per lavorare sulle tensioni del corpo e rilasciarle e per far fluire l’energia, premessa efficace per un buon rilassamento generale.
Due tecniche “attive” o “dinamiche” di meditazione, ovvero che prevedono un lavoro con il corpo, sono state inventate da Osho negli anni Sessanta e sono utilizzate da milioni di persone. In tutti i centri Osho del mondo, infatti, vengono proposte e praticate, in alcuni casi tutti i giorni: la Dinamica al mattino, la Kundalini nel tardo pomeriggio. La Dinamica infatti è più movimentata, e può servire ad attivare l’energia; la Kundalini è più rilassante, adatta a predisporsi al riposo di fine giornata.
Osho aveva infatti capito che noi occidentali non siamo in grado di imparare a meditare dall’oggi al domani, semplicemente mettendoci seduti con gli occhi chiusi in contatto con il respiro. La nostra mente è talmente piena di pensieri, siamo sempre così agitati e stressati, così tesi e rigidi nel corpo, che non riusciamo a fermarci e a rilassarci davvero, a meno di rilassare prima il corpo.
E ha così creato diverse tecniche, con basi musicali specifiche, basate sul movimento, sulla danza, sulla respirazione attiva, sulla catarsi, sull’espressione delle emozioni: in pratica, anche se non esplicitamente, su tutta una serie di lavori tipici della bioenergetica. Dopo i quali, avendo ottenuto uno stato di rilassamento, corporeo e mentale, che favorisce la meditazione, è previsto un tempo dedicato al silenzio e alla “mindfulness”.